Neuromarketing: L’arte di convincere i consumatori ad acquistare è diventata una scienza.
Si basa su studi psicologici, indagini sul comportamento, tecnologie d’avanguardia:colori, profumi, trucchi e strategie.
Viaggio nei meandri del neuromarketing, la disciplina che ci muove a consumare.
Profumo d’acquisto
Di che si tratta? In breve di una serie di strategie a cui sono sottoposti i nostri sensi di consumatori. Nei fast food e non solo.
Nel 2007 lo psicologo Eric Spangenberg ha per esempio scoperto che diffondere profumo di vaniglia in un negozio di abbigliamento femminile faceva raddoppiare le vendite. Così il motivo per cui il banco del pane, nei supermercati, 9 volte su 10 si trova vicino all’entrata (l’odore del pane fresco stimola il nostro appetito e ci fa percepire come freschi anche prodotti che non lo sono). Ma i consumatori questo non dovrebbero saperlo.
Il colore dei soldi
E l’olfatto non è l’unico senso ad essere preso di mira. Avete fatto caso che il guscio delle uova negli anni è diventato marroncino, da che era bianco? Non è una mutazione genetica delle galline, ma ancora una volta una trovata degli esperti di marketing. Il marroncino pare richiami scenari bucolici, e vende di più.
Il libro dei segreti
Di questi e altri inganni sensoriali si parla il libro Neuromarketing di Martin Lindstrom, uno dei più grandi esperti al mondo di seduzione delle merci che svela cosa ci spinge ad acquistare un prodotto piuttosto che un altro e quali strategie usano i grandi marchi per accalappiare clienti. Nulla infatti nel mondo dello shopping globale è frutto del caso, quanto del lavoro di persuasori che ogni giorno ci mettono alla prova con trovate geniali.
La religione dell’iPod
Di esempi Lindstrom ne fa tanti. C’è chi come la Apple punta sull’effetto religione, allestendo negozi come fossero cattedrali tecnologiche ed eventi scanditi secondo una precisa liturgia (ve lo ricordate Steve Jobs con l‘iPad in mano, come fossero le tavole della legge di Mosè?).
Come cavie da laboratorio
Lindstrom queste cose le sa perché svolge ricerche sui consumatori per conto dei grandi marchi. Veri e propri esperimenti che, richiedono addirittura l’uso di strumenti medico/scientifici come la tac o la risonanza magnetica per scoprire cosa succede al nostro cervello quando ci troviamo in presenza di un prodotto sugli scaffali del supermercato o quando assistiamo a uno spot in tv.
Lindstrom scrive questo libro perchè “… quante più aziende conosceranno i nostri bisogni e i nostri desideri inconsci, tanto più utili potranno essere i prodotti che potranno mettere sul mercato”. Insomma anche il marketing ha un’anima.